Si dice whisky o whiskey? Le differenze tra scotch, irish e bourbon

Qual è la dizione corretta whisky o whiskey? Entrambi i termini sono validi, l’importante è che se ne conoscano le differenze. Sì, perché pur facendo comunque riferimento a dei distillati, il rimando è a prodotti differenti: scotch, irish e bourbon (e più in generali whiskey statunitensi).

 

I SAPORI DI WHISKY SCOZZESE E WHISKY IRLANDESE

Whisky o whiskey? Il whisky è un termine associato allo scotch, ossia al whisky scozzese. Il whiskey interessa invece gli irish e i distillati statunitensi.

La disputa tra Scozia e Irlanda sulla paternità della bevanda è antica quanto lo stesso distillato.

Ci sono molti aspetti in comune tra il whisky scozzese e quello irlandese, del resto si tratta di territori vicini geograficamente e simili dal punto di vista climatico.

Sono però significative le differenze tra le due tipologie di prodotti: difformità dal punto di vista del processo produttivo e in certi casi nelle materie prime. Sono dissomiglianze che incidono profondamente sul risultato finale e quindi sul sapore dei distillati che andremo a degustare.

Il whisky, ad esempio, avrà di solito sapori più intensi e sarà segnato da un gusto torbato. Il whiskey irlandese, invece, ha un profilo più equilibrato, con tonalità delicate e un maggiore sentore di cereali.

Il distillato scozzese fa sentire maggiormente le peculiarità delle zone da cui proviene, mentre quello irlandese è in linea di massima più rotondo e con minori tratti delle tipicità territoriali.

 

LE DIFFERENZE NEL PROCESSO PRODUTTIVO DEL WHISKY: DALLA DISTILLAZIONE ALL’INVECCHIAMENTO

 

Whisky o whiskey: le differenze nella distillazione. Nel percorso produttivo c’è una rilevante diversità che riguarda un passaggio chiave, la distillazione. Lo scotch subisce doppia distillazione, mentre è tripla quella del whiskey irlandese. Ed è anche per via della triplice distillazione che i prodotti irlandesi dispongono di un gusto più morbido.

Altra importante difformità è relativa alle operazioni di essiccamento. Nel caso dello scotch si usano forni con torba e sono proprio i relativi fumi che donano ai cereali un retrogusto inconfondibile. I distillati irlandesi sono il frutto di essiccamento mediante forni alimentati da carbone, che lasciano intatti gli aromi propri del malto. Per gli irish viene usato anche orzo non maltato.  Con lo scotch poi vengono impiegati alambicchi differenti da quelli usati per i distillati irlandesi.

Concentriamoci infine sui prodotti made in USA. Gli Stati Uniti sono patria di molti whiskey, il più noto è probabilmente il bourbon. I suoi processi produttivi richiedono, come materia prima, una miscela di cereali. Questa dovrà avere una composizione di cui fa parte il mais per il 51%. Mais che è alla base anche del Tennessee whiskey. L’invecchiamento del bourbon è di almeno due anni, tale limite sale a tre per lo scotch.

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